Page images
PDF
EPUB

NOTIZIE

DI

TORQUATO TASSO.

Da Bernardo Tasso da Bergamo, e da Porzia Rossi, l' uno e l' altra d'illustre famiglia, agli 11 di Marzo del 1544 nacque Torquato in Sorrento città da Napoli diciotto miglia lontana.

La natura facendo nascere gli uomini rari, sembra talvolta di compiacersi di pronunziare: Sii grand' uomo, e sii infelice.

D'anni dieci fu condotto Torquato a Roma, ed allevato da' Gesuiti nella pietà e nelle lettere.

Gli convenne dipoi seguire il padre ora ad Urbino, ora a Venezia, ed ora a Padova ove apprese le Leggi.

Il suo estro lo trasferì alla Poesia, ed in Bologna abbozzò il suo gran Poema.

Viaggiò in Francia col Card. Luigi d' Este, dove fu onorato da Carlo IX.

viii

Nel 1575, comparve in luce l'immortal Gerusalemme. Qui cominciano le sventure del Tasso.

Fra le altre sue opere tanto in versi ch' in prosa, a tutti son noti l' Aminta, il Rinaldo, le Sette giornate del Mondo creato, le Rime, &c.

L'amore, che suol esser la molla maestra di tutti i Poeti, s' impadronì della sua gioventù. Volle ascender tropp' alto e precipitò.

Fu voluto creder pazzo dal Duca Alfonso, e per suo comando fu rinchiuso prigione in uno spedale.

Di qui nacquero tutte quelle vicende nel suo spirito, per cui fu ludibrio della fortuna e degno di compassione.

A grande stento liberato di prigione errò inquieto per l' Italia; visse insomma una vita affannosa effetto in gran parte del suo melanconico temperamento.

Benefico oltre le sue forze, si ridusse spesso alla povertà malgrado l'amicizia de' Grandi.

Roma finalmente l' accolse, ove morì ai 25 Aprile 1595, e fu sepolto in Sant' Onofrio.

La sua memoria sarà sempre sacra e per i Poeti e per la gente di gusto.

CANTO PRIMO,

ARGOMENTO.

Manda a Tortosa Dio l' Angelo; e poi
Goffredo aduna i Principi cristiani.
Quivi concordi quei famosi Eroi
Lui Duce fan degli altri Capitani.
Quinci egli pria vuol rivedere i suoi
Sotto l'insegne, e poi gl' invía ne' piani
Che a Sion vanno: intanto di Giudea
Il Re si turba alla novella rea,

I.

a

b

CANTO l'armi pietose, e'l Capitano
Che'l gran Sepolcro liberò di Cristo.
Molto egli oprò col senno e con la mano:
Molto soffri nel glorioso acquisto;

E inván l' Inferno a lui s' oppose, e invano
S'armò d' Asia e di Líbia il popol misto;d
Chè 'l ciel gli diè favore, e sotto ai santi
Segni ridusse i suoi compagni erranti.

2

b

Pietose, pie, divote; cioè, in difesa della Religioue. il capitano, Goffredo o Gottifredo di Buglione, quello che Capitano delle genti cristiane alla ricuperazione del Santo Sepolcro, conquistò nell' Asia, con la pietà e con l'armi, il regno di Gerusalemme. c senno, sapere, prudenza. d misto, mescolato, unito insieme. santi segni, la bandiera, il sacro stendardo della Croce-ridusse da ridurre, riunire, radunare.

[blocks in formation]

II.

h

O Musa, tu che di caduchi allori
Non circondi la fronte in Elicona,
Ma su nel cielo infra i beati Corig
Hai di stelle immortali aurea corona;
Tu spira al petto mio celesti ardori;
Tu rischiara il mio canto, e tu perdona
S'intessofregi al ver, s'adorno in parte
D'altri diletti, che de' tuoi, le carte.

III.

Sai che là corre il mondo, ove più versi1
Di sue dolcezze il lusinghier Parnaso ;
E che 'l vero condítom in molli versi,
I più schivi allettando ha persuaso.

f Musa, ec. Invoca qui egli non una delle Muse dell' Elicona, ossia Monte Parnaso, che son coronate di allori caduchi (fragili, di poca durata); ma come sacro è il Poema, intende per Musa la Vergine Maria, o piuttosto lo Spirito Santo, cui prega ispirargli celesti ardori, ch'è suo singolare attributo, come qui appresso (Stanza 32) fa che Dio o lo Spirito Santo ispiri i detti dell' Eremita. & côri, cioè, i nove Ordini degli Angioli. h'stelle immortali, gli Angelici splendori-aurea, d'oro, o di color d'oro. i rischiara, rendi chiaro. kintesso da intessere, intrecciare, unire insieme-fregi, ornamenti poetici.

Iversi da versare. m'l vero condito, la verità ripiena, e mescolata di molli e piacevoli versi, allettando, lusingando, ha la forza di persuadere i più schivi, i più ritrosi e salvatici.

Così all' egro" fanciul porgiamo aspersi
Di soave licór° gli orli del vaso :
Succhi amari ingannato intanto ei beve,
E dall' inganno suo vita riceve.

IV.

q

Tu magnanimo Alfonso, il qual ritogli a
Al furor di fortuna, e guidi in porto
Me peregrino errante, e fra gli scogli
E fra l'onde agitato e quasi absorto, "
Queste mie carte in lieta fronte accogli,
Che quasi in voto a te sacrate i' porto.
Forse un di fia" che la presaga penna
Osi scriver di te quel ch' or n'accenna.
V.

[ocr errors]

x

È ben ragion (s' egli avverrà ch' in pace
Il buon popol di Cristo unqua si veda,
E con navi e cavalli al fero Trace

a

b

Cerchi ritor la grande ingiusta preda)
Ch'a te lo scettro in terra, o se ti piace,
L'alto imperio de' mari a te conceda.

n

Egro, infermo. licor, liquore-gli orli, l' estremità. Bellissima similitudine presa da Lucrezio:

r

Sed veluti pueris absynthia tetra medentes, &c. P Alfonso d'Este, duca di Ferrara, a cui il Poeta dedica questo suo Poema. ritogli, liberi. peregrino, straniero, e travagliato fra mille fastidiosi accidenti. sabsorto per assorto, assorbito, immerso. in lieta fronte, graziosamente. fia per sarà. X accenna, fa semplicemente menzione. Avverrà, da avvenire, accadere. aritor per ritorre o ritogliere, riprendere. cioè, Gerusalemme.

u

B 2

[ocr errors]

unqua, mai.

b

preda,

« PreviousContinue »